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Miami & The GrooversHERNANDEZ & SAMPEDRO

Biografia e canzoni

Il primo album HAPPY ISLAND

(Route 61 Music, 2013)

 

Da Ravenna, costa orientale d'Italia, ma cuore tuffato nella musica della west coast USA, arriva un duo che ha stile, attitudine rock e chitarre giuste per emozionare chi ama Neil Young, i R.E.M, i Jayhawks e i Nada Surf, ovvero l'asse mediana del rock a stelle e strisce.

 

Si tratta di Luca "Hernandez" Damassa, voce solista e chitarra ritmica acustica/elettrica, e Mauro "Sampedro" Giorgi, chitarra solista acustica/elettrica e seconda voce. Interrogateli pure sulle loro passioni musicali: suoneranno invece di parlare, e tutto sarà facilmente spiegato.

 

Hernandez & Sampedro sono stati a lungo – esattamente dal 2003 al 2012 -  la voce e chitarra degli Stoned Machine (un disco di brani originali all'attivo,  Human Regression,anno 2010), band attiva dal vivo anche come supporto anche a gruppi e a solisti internazionali di passaggio in Italia.

 

A un certo punto prende corpo, in maniera naturale, senza strappi ma figlia di una grande convinzione, la strada del duo acustico "per dar sfogo alla nostra passione per il folk rock" e "per eseguire cover riarrangiate di brani di Neil Young, Pearl Jam, Bruce Springsteen, Ramones, Mellencamp, Southside Johnny, Eddie Vedder".

 

Dopo aver diviso il palco con artisti nazionali e internazionali con quasi 300 concerti in circa 3 anni, i due chitarristi decidono di cambiare volto al loro progetto e di entrare in studio per registrare brani da loro scritti e raccolti sotto il titolo Happy Island.  E' il marzo del 2013 quando inziano a girare pochi esemplari del disco autoprodotto. Tra poche apparizioni nei club, gli amici fedelissimi della loro zona e i contatti con l'esterno (qualche radio, le porte di alcune etichette) il dischetto stretto in un cartonato diventa presto un oggetto raro, da ristampare per non andare in giro senza.

 

E' proprio in quel momento che grazie anche all'imbeccata di una coppia di rocker genuini e a due ruote come Blue Bottazzi ed Eleonora Bagarotti, firme autorevoli del classic rock, arriva sulle loro tracce l'etichetta Route 61 nella persona di Ermanno Labianca.

Non c'entra il fatto che Bottazzi e Labianca abbiano in comune il Mucchio Selvaggio degli anni ruggenti (si erano solo sfiorati, in realtà) e nemmeno che Mauro Giorgi negli Ottanta sia stato uno springsteeniano incallito, abbonato alla fanzione Follow that Dream che Labianca pubblicava negli anni '80 (la scoperta della coincidenza, da parte di quest'ultimo è recentissima): c'entra una forte passione che tutti gli attori di questa piccola rock'n'roll tale hanno in comune per la musica californiana, che sia quella più accomodante degli Eagles e dei Fleetwood Mac  o quella più graffiante dei Dream Syndicate o dei Blasters.

 

Così Route 61 Music, fresca della pubblicazione di Music Is Love, tributo a CSN&Y costruito insieme a nomi quali Judy Collins, Steve Wynn, Neal Casal e Sid Griffin (per citarne solo alcuni), ha agganciato e sentito affine quella raccolta di canzoni, citazioni, storie e armonie vocali che potevano benissimo provenire da Fresno o Santa Monica.

 

Si tratta di credere o non credere che in Italia si può – alla maniera di altre nazioni europee come l'Olanda (dove vanno fortissimo i Venice, californiani che ad Amsterdam sono di casa) e la Svezia (dove sono nati i Wayward Souls e gli Headliners, aria di west coast e street rock per entrambi, o più recentemente gli Hives, con un garage rock che nulla ha da invidiare a quello prodotto in America, in Inghilterra o in Australia) – praticare con buone intenzioni e risultati credibili quel rock frangiato d'America e cantato nella sua lingua originale che una piccola tradizione ce l'ha anche da noi sin dai tempi dei Rocking Chairs.

Detto questo, si può comprendere il passo dell'etichetta indipendente che aveva già pubblicato l'esordio di Francesco Lucarelli (il cui Find The Light oltre ad ospitare Graham Nash è un piccolo ritrovo di session man che la California vera l'hanno mandata a memoria: nomi come Jeff Pevar, Kenny Passarelli e James Raymond, il figlio di David Crosby) e che ha voluto dare una chance al duo.

 

Le canzoni di Happy Island hanno trovato una casa, e il disco un nuovo packaging e tutta quella cura che Route 61 sa dare ai propri prodotti, incluse due bonus tracks, registrate appositamente per questa edizione ufficiale dell'esordio discografico di Hernandez & Sampedro come duo. Opportune, le due canzoni (un pezzo recuperato e risuonato dal passato negli Stoned Machine, un altro che viaggia nella direzione delle cover che H&S non smetterano mai di alternare ai brani scritti da loro) completano una fotografia che ora dice anche del passato e del futuro di questi due artisti che l'album coglie avvolti in un suono ricco e ben prodotto, lontano da certe sortite live acustiche, bensì strutturato e ricco di suoni e chitarre, prodotto insomma come certa musica rimasta nei Seventies americani.

 

Servono le parole di Bottazzi a marchiare a fuoco le buone intenzioni di questo prodotto, parole meditate e scritte quando queste composizioni dovevano ancora trovare la strada di un'etichetta:

 

"Queste canzoni hanno rinnovato in me la sorpresa e la delizia e l’ingenuo entusiasmo e l’evocativa energia di quando da ragazzo ascoltavo per le prime volte i vinili californiani marchiati Reprise o Asylum. Mentre la scena rock americana e quella anglosassone languono, quella italiana anglofona non smette di crescere e dimostrare energia e talento. Un ribollente vulcano di musica indipendente che sforna a getto continuo nuovi talenti e ottimi dischi".

A rinforzo, le impressioni di Mauro Zambellini, altra penna attenta alle vicende della musica USA, east e west coast:

"Ultimi arrivati nella nuova frontiera del rock italiano non cantato in italiano, H&S dimostrano che non siamo più la periferia dell'impero".

E allora bisogna ascoltarle e comprenderle queste canzoni che sanno di Neil Young e di America, di Firefall e R.E.M. Procuratevi questo disco, fatelo girare, cantatelo, amatelo.

Metteteci vicino un bicchiere di rosso della Napa Valley e scoprite – anche attraverso le parole degli autori, presentate qui in basso – che abbiamo anche noi le nostre Ventura Highways e le nostre Old Ways.

 

C'è un'isola felice che vi aspetta.

 

Dal 1 marzo 2013 inizia per H&S un tour che collezionerà circa 250 date in 2 anni, dividendo il palco anche con grandi nomi della musica nazionale e internazionale fra cui

il premio Oscar RYAN BINGHAM (USA), TURIN BRAKES (UK), MARY CUTRUFELLO (USA), DAVID CELIA (Canada), BLASTEMA, JOE D'URSO (USA), JESSE MALIN (USA), HANS LUDVIGGSON (SWE), FRANCESCO BACCINI, EUGENIO FINARDI, Marco Grompi & Rusties, Heike & the giggles e la partecipazione all'evento Internazionale GLORY DAYS 2012, 2013 e 2014 con VINI LOPEZ ( USA - batterista di Bruce Springsteen & E-street Band), Miami & The groovers, Daniele Tenca, Carlo Ozzella, Davide Balbini, Antonio Zirilli, Lowlands, Riccardo Maffoni, Cesare Carugi, Pow-lean, Buscadero Day 2013, Ferrara Buskers 2013 e 2014, Anteprima M.E.I. 2.0 2013, Light of day 2013, Vinilmania 2014..

 

 

HAPPY ISLAND raccontato da Hernandez & Sampedro

 

Turn on the light: l'inizio della ricerca personale della propria felicità, e della libertà. Abbandonando l'oscurità della vita monotona accendiamo le luci dell'happy Island.

 

Don't give up on your dreams: la prima canzone che abbiamo scritto insieme, arriva da un vecchio spunto degli Stoned Machine, poi completamente stravolto. Ogni persona deve avere un sogno per vivere. Mille saranno le difficoltà e gli ostacoli che impediranno il raggiungerlo: l'importante è non rinunciare mai.

 

Happy Island: scritta di getto, in una calda serata estiva davanti a un bicchiere di vino, con due chitarre in mano. Sicuramente la canzone che nel modo più immediato racchiude il significato di isola felice, sia nel testo che nel ritmo. Non un luogo geografico, piuttosto uno stato mentale. Abbandonare ciò che si conosce e di cui si è un po' stanchi, le preoccupazioni, la frenesia, per iniziare la ricerca della felicità, quella che emoziona, quella che fa vivere al 100% la vita.

 

She's a woman: La storia di una ragazza che nasce nel disagio assoluto. La vita sembra non riservarle altro che problemi e dispiaceri, fino al giorno in cui incontra un uomo che le fa conoscere l'amore, la gioia di vivere, e con poco le cambia le prospettive, regalandole una favola.

 

The sky, the water and me: Il mare è una presenza forte nelle nostre vite: è un luogo di svago, é riflessione. Prima di surfare sull'ultima onda della giornata, ci domandiamo se, e quando, arriverà il giorno in cui smettere di fare ciò che amiamo così tanto.

Rain doesn't fall: Ogni persona attraversa uno o più momenti neri nella vita in cui possono accadere cento, mille inconvenienti.. E' molto facile abbattersi e sprofondare nella depressione.  Tutto questo porta a non vedere le mani tese in segno di aiuto delle persone che ci vogliono bene.. Il consiglio è alzare lo sguardo, prendere quella mano per non far cadere altra pioggia nella propria anima.

 

Ray of light: nelle città c'è una categoria sociale spesso disprezzata: i senzatetto. Sono persone non hanno alcun bene materiale, invece possiedono una fortuna spesso non considerata dalle persone "normali": sanno vivere delle piccole cose. Anche un raggio di sole può regalare un sorriso. In California, terra che amiamo, non è una bella utopia, ma una splendida realtà. Dovremmo imparare e ascoltare anzichè disprezzare.

 

Cold, cold, cold in this town: lungo il percorso della ricerca dell'Isola felice, può accadere di imbattersi in un bivio, nella necessità di fare una scelta. Qui il protagonista non ha ben chiara la sua idea di happy island, e inciampa nella scelta sbagliata. Ben presto si ritroverà immerso in una fredda, fredda, fredda città. Dovrà guardarsi meglio dentro, rialzarsi e ricominciare il suo cammino.

 

Kinky queen: tra ironia e satira, rivolgiamo lo sguardo verso quelle persone attente al lato più estetico e frivolo della parola felicità.

 

The Hardest part: questo lungo percorso non avrà mai fine. Purtroppo però le difficoltà della vita moderna fanno si che non si possa vivere di soli sogni. Non c'é nulla di più difficile di risvegliarsi dal sogno, dalla propria isola felice, e tornare alla realtà.

 

(into the) Ocean: un brano tratto dal repertorio della band in cui abbiamo militato per 9 anni, gli Stoned Machine. E' la prima scritta a quattro mani in una inedita versione acustica che abbiamo preparato proprio per celebrare il passaggio del nostro disco da una condizione sotterranea a un catalogo e a un'etichetta che ci hanno accolti. L'oceano è simbolo di forza, legame fra uomo e natura, grandezza. Siamo nati e viviamo vicini al mare e sognamo l'Oceano tutto l'anno. Una dedica a questo grande amore.

 

I Believe in miracles: amiamo la musica americana, amiamo il punk-rock, quindi anche i Ramones. Abbiamo iniziato questo progetto a due anche rivisitando canzoni della cultura rock americana che hanno segnato il nostro background musicale.  Questa è stata una delle prime. Al suo interno una piccola citazione di Iggy Pop.

 

E dal giorno in cui abbiamo iniziato a far musica che crediamo nei miracoli.

Happy Island è, per noi, uno splendido miracolo! - H&S

 

 

www.route61music.com

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